Tennistavolo e fair-play


11 aprile 2022
Il rispetto dell’avversario ed un certo fair-play dovrebbero essere le fondamenta basilari di ogni attività sportiva e non solo.
Del fair-play il nostro sport ne ha sempre fatto un giusto motivo di orgoglio, anche se, a volte, si ecceda.
Oramai, durante una partita, ci si scusa di tutto.
Con un semplice gesto della mano, accompagnato da uno sguardo il più delle volte mesto e rattristato (rigorosamente sconsigliato qualsivoglia cenno di sorriso), si chiede venia, non solo di spigoli e retine, ma anche di qualsiasi colpo uscito dalla racchetta in modo non perfettamente canonico. Per arrivare poi all’assurdo delle scuse sugli errori avversari nell’esecuzione del servizio oppure in scolastici smash.
Non ci siamo.
Non si conosce essere umano che nel proprio intimo profondo non provi un senso di piacere nel trarre un vantaggio (ed altrettanto dispiacere nel caso opposto) in maniera fortuita.
Fair-play è trattenere qualsiasi esternazione di gioia e felicità che potrebbero, queste sì, apparire irridenti. Il resto è tutto velato di sottile ipocrisia.
D’altronde ad alti livelli questa pratica sembra essere del tutto sconosciuta.
Perché questa premessa.
Mi stavo accingendo a mettere giù le solite due righe di cronaca dell’incontro di sabato dove, un nostro avversario si è stizzito con il pubblico (una decina di persone perlopiù genitori dei nostri atleti) in quanto ha applaudito al termine dello scambio conclusivo di una importante partita, senza avvedersi che la pallina aveva colpito lo spigolo del tavolo.
Gli ingrati, invece di rammaricarsi, rattristarsi e, quindi, zittirsi per il modo in cui il loro beniamino aveva dolosamente chiuso la partita, sottolineavano con un caloroso applauso lo spettacolare scambio e relativa vittoria.
Sfiora l’insania il solo fatto di pensare che uno sportivo prima di applaudire uno scambio spettacolare debba porsi il problema se questo sia stato viziato o meno da una casualità. Per non parlare di un tifoso, oppure nel tennistavolo non possono esserci i tifosi? Ma quando mai? Andiamo avanti così che siamo sulla strada giusta.
A dimostrazione di quanto ormai questa “filosofia” sia inculcata nella nostra mentalità, c’è il fatto che, a fine incontro, i nostri due giovani atleti, Simone e Vincenzo, solidarizzavano con l’avversario stigmatizzando con gli spettatori il loro comportamento.
Secondo me l’hanno fatta tutti fuori dal vaso!
D’altra parte c’è da capirli, hanno, da sempre, disputato le loro gare in impianti praticamente deserti ed i loro scambi sono sempre e solo stati accompagnati dal ritmico, lento e sovente triste, battimani dei loro coach, che ben si guardano dall’effettuarlo “fuori tempo”.
Ma torniamo alla cronaca della gara che è ingiustamente passata in secondo piano.
L’incontro ci vedeva opposti, in casa, contro il Milano Sport che, nel match di andata, ci aveva rifilato un sonoro 5 a 1. Ebbene, i nostri si sono riscattati alla grande andando a vincere sorprendentemente con il punteggio di 5 a 2.
Tutti a punti. Simone, rigenerato dopo l’ottima performance degli “assoluti”, fa l’en plein, con due partite vinte sulle due disputate. Prima Quatraro, in bella, e poi Manca in quattro set. Due punti anche di Eugenio che però soccombe a Sinkevich contro cui, all’andata, aveva conquistato il nostro punto della bandiera.
L’ultimo punto arriva da Vincenzo, anche lui apparso in buone condizioni di forma, che, battuto nella partita d’esordio dal bielorusso, vince con sicurezza su Quatraro.
La classifica ci mostra in una lusinghiera e solitaria terza posizione, anche se sarà estremamente difficile confermarla a fine campionato.
Saltato l’incontro di C1 causa la positività al covid di un nostro atleta, si è giocato solamente nel campionato di D1.
Il team della RDM era impegnato a Baveno contro la cenerentola del girone. Il pronostico è stato perfettamente rispettato e l’incontro si è chiuso con il punteggio di 5 a 0.
Tutto abbastanza facile per Fabio, Giacomo e Matteo, i lacuali hanno schierato per l’occasione Introini, Ricca e Scodes.
I giochi per la leadership del girone, a due giornate dal termine, non sono ancora chiusi.
La classifica, infatti, vede l’Alessandria in testa e, a due lunghezze, appaiati, Regaldi e noi.
E’ stracerto che i nostri bravi ragazzini ce la metteranno tutta e poi, vinca il migliore!
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